Peste suina Allargate le zone di restrizione a seguito del ritrovamento di cinghiali infetti

Aumentano i timori degli operatori

 

Il 17 aprile è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento di esecuzione (Ue) 2024/1171 che ridetermina le zone di restrizione della peste suina africana a seguito dei recenti focolai riscontrati su cinghiali in Piemonte (nelle province di Asti, Alessandria, Vercelli e Cuneo) Lombardia (in provincia di Lodi, Milano e Pavia) ed Emilia-Romagna (Parma e Piacenza).

La modifica riflette l’espansione della malattia verso nord/nord-ovest nelle province di Pavia e Asti, con il passaggio da zona 1 a zona 2 di alcuni Comuni di dette province e delle province di Alessandria, Vercelli, e Cuneo, e il conseguente inserimento in zona 1 di ulteriori Comuni di queste province e anche nelle Province di Lodi, Milano, Vercelli, Alessandria, Cuneo.

Da tempo chiediamo  interventi concreti per la riduzione della popolazione dei cinghiali in tutta Italia, ma fino ad ora poco è stato fatto. Andrebbero inoltre modificate le norme che regolano gli interventi di abbattimento per differenziare il focolaio generato dal ritrovamento di un cinghiale infetto rispetto al focolaio riscontrato in un allevamento.

Va detto che i focolai nei cinghiali nella provincia di Parma hanno provocato il blocco delle importazioni di prosciutto di Parma da parte del Canada, con il rischio che altri paesi extra-Ue decidano di percorrere questa strada.