Il programma del ministro Bellanova: primo obiettivo tutelare il reddito degli agricoltori
Nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, il ministro all’agricoltura Teresa Bellanova ha illustro il programma del suo dicastero per i prossimi anni.
Un programma ambizioso in cui il ministro ha assicurato che non vi sarà nessun taglio delle agevolazioni per il gasolio agricolo, promettendo invece un presidio sui fondi Pac e uno sforzo, da un lato, per tutelare le imprese a rischio per effetto dei dazi americani, dall’altro, per aprire nuovi sbocchi, soprattutto in Asia.
Ecco le linee programmatiche più importanti esposte dal ministro.
Fisco. La priorità è tutelare il reddito degli agricoltori. La missione del governo sarà quella di garantire una diminuzione della pressione fiscale per migliorare la competitività delle imprese. Il ministero lavorerà per il rilancio degli investimenti attraverso il potenziamento dei contratti di filiera e di distretto, individuando nuove forme incentivanti per la digitalizzazione, l’export e l’e-commerce.
Pac. La sfida è quella di evitare tagli ai fondi. “In ambito Ue occorre negoziare politiche di sostegno al reddito delle imprese agricole e riorientare il sostegno europeo in modo da privilegiare i settori più strategici” ha dichiarato il ministro. In ambito nazionale Bellanova punta a “dare vita al Ministero a una Consulta permanente per la crisi climatica e le priorità agricole, per costruire insieme il piano strategico nazionale, coinvolgendo anche Enti, Università, imprenditori, organizzazioni agricole e industriali, sindacati, parlamento, regole, cittadini, in un processo partecipativo di scrittura del futuro agricolo, alimentare e ambientale del Paese”.
Caporalato. Annunciata l’istituzione di un tavolo interministeriale sul caporalato. Si lavorerà per la piena applicazione della legge 199 del 2016 e per adottare quanto prima il Piano nazionale triennale di contrasto e prevenzione del caporalato.
Innovazione sostenibile. Le parole d’ordine sono: agricoltura di precisione, ricerca, biologico, energia verde. Per rispondere alla crisi climatica serve infatti un cambiamento radicale, con investimenti sull’innovazione sostenibile. Per il ministro “la sostenibilità deve essere basata su tre pilastri: economica, sociale e ambientale” e la sfida si gioca sul passaggio “da un’economia lineare, il cui destino finale è il rifiuto o lo spreco, a una vera economia circolare”.
Il ministro ha infine dichiarato prioritario concludere l’iter legislativo per l’approvazione di alcune proposte di legge di fondamentale importanza: quella sulle semplificazioni, la proposta sul biologico, il divieto delle aste al doppio ribasso, il contenimento del consumo di suolo, solo per citarne alcune.